Un codicillo nascosto nella manovra minaccia di stravolgere i principi di legalità e trasparenza dei lavori pubblici: con la nuova norma il governo Berlusconi autorizza tutti i dirigenti ministeriali ad assegnare contratti milionari con procedure "secretate". Ogni capo della burocrazia romana potrà decidere personalmente, in pratica, non solo di affidare un maxi-appalto a un'impresa di sua fiducia, evitando così qualsiasi gara, ma addirittura di tenere riservata la stessa esistenza del contratto, senza dover pubblicizzare contenuti, importi e aziende beneficiate. Secondo i pochissimi esperti che se ne sono accorti (un paio di parlamentari del Pd e uno sparuto drappello di giuristi e magistrati), si tratta di una specie di controriforma del codice degli appalti che minaccia di azzerare gli obblighi di trasparenza e vanificare i controlli su un intero settore miliardario della spesa pubblica.
La norma-scandalo è "l'articolo 8, comma 10" della manovra per risanare i conti pubblici (continua su CITTADINANZA ATTIVA.IT)
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