martedì 23 marzo 2010

LE RISPOSTE DI MARIO STACCA ALLE 10 DOMANDE DEL MEET Up

LE RISPOSTE DI MARIO STACCA ALLE 10 DOMANDE DEL MEET UP

ACQUA
1. Come intende favorire una sana cultura dell'acqua nel nostro comune?

La partecipazione alle iniziative del Meet Up ed alla raccolta firme dimostrano che c'è una notevole sensibilità al tema dell'acqua da parte degli altamurani. Daremo seguito alle azioni previste nella delibera approvata dalla mia giunta due anni fa, cioè prima che se ne interessasse il consiglio comunale, incentivando l'uso di acqua di rubinetto. Le piccole azioni sono importanti per evitare gli sprechi ma a maggior ragione è necessario che l'Acquedotto Pugliese e la Regione Puglia portino a termine un vero piano di risanamento delle condotte. Nel nostro territorio questo problema è stato risolto ma su tutta la rete le perdite sono ancora consistenti.

2. COME immagina la partecipazione del Comune di Altamura al Coordinamento Nazionale per la Ripubblicizzazione dei Servizi Idrici?

E' necessario che il Coordinamento si strutturi con delle articolazioni regionali e provinciali per un'adeguata partecipazione. Un'Amministrazione ha molteplici sollecitazioni ogni giorno e non è agevole, pur con tutta la buona volontà, poter partecipare assiduamente alle riunioni se vengono convocate a Roma. Il lavoro che il Coordinamento sta facendo è, ad ogni modo, apprezzabile per la sensibilizzazione sul tema. L'importante è che non si faccia come l'ATO idrico che, dopo anni, non funziona perché l'unico argomento che interessa è la spartizione delle poltrone di rappresentanza e così restano fermi fondi ingenti per gli investimenti dell'Acquedotto Pugliese.


RIFIUTI
3. Qual è la sua idea di gestione dei rifiuti solidi urbani?

Altamura si è liberata di un peso ultra-ventennale con la chiusura della discarica. Con il Consorzio ATO sarà bandita un'unica gara per tutti i Comuni che ne fanno parte. Con un'attenta programmazione, con le attività di differenziata e di riciclo, è possibile ridurre drasticamente la quantità di rifiuti da conferire in discarica anche se rimarrà sempre una quota-parte che dovrà essere smaltita così.

Ad oggi comunque non si è fatta ancora chiarezza circa la non coincidenza tra ATO 1, ATO 2 e ATO 4 al cui interno ci sono Comuni che sono stati accorpati nella nuova Provincia BAT. Inoltre attendiamo che la Regione provveda ad eseguire un piano per dotare i bacini delle ATO di impianti.


4. Prevede meccanismi di partecipazione dei cittadini in vista della stesura del nuovo capitolato d'appalto?

Nel Consorzio ATO i sindaci hanno già concordato di coinvolgere i cittadini con delle campagne di sensibilizzazione alla raccolta dei rifiuti organici e si sta pensando anche ad un questionario per meglio conoscere dai cittadini le difficoltà che si incontrano per ridurre i rifiuti solidi urbani.

5. Quale strategia intende adottare per avviare il Comune verso l'obiettivo "RIFIUTI ZERO"?
Con il concorso di tutti i cittadini l'Ente locale può adottare delle politiche, può sensibilizzare, ma nel quotidiano occorre che le buone pratiche diventino un'abitudine. Per quanto ci riguarda, un primo passo è la riduzione delle buste di plastica fino alla loro eliminazione, così come previsto anche dalla legge. Le buste di carta o gli shopper ecologici sono l'alternativa. Si può incentivare il passaggio dalla plastica a queste modalità alternative.

Occorre però che ci sia un cambiamento di sistema complessivo. Non si può pensare di ridurre la plastica se in commercio si trovano bevande in bottiglie di plastica e così via.

Dalla letteratura scientifica riconosciuta a livello istituzionale si evince che su un quoziente 100 di rifiuti prodotti il 50 per cento può essere recuperato attraverso compostaggio, riciclaggio e riutilizzo dei materiali, il 20 per cento diventa Cdr (combustibile da rifiuto) e il 30 per cento deve comunque finire in discarica. Pertanto i “Rifiuti zero” diventa uno slogan.


URBANISTICA e CONSUMO DEL TERRITORIO
6. Come intende rimediare al grave problema del CONSUMO di TERRITORIO?

Su questo argomento né io né il Centrodestra abbiamo una visione ideologica. L'espansione della Città degli ultimi dieci-quindici anni, ad esempio, è stata una necessità dettata dall'incremento demografico. E' importante evidenziare che la nostra città è indicata dalla legge regionale come “Comune ad alta tensione abitativa”, il che ha imposto una programmazione decennale del fabbisogno di edilizia residenziale sociale.

Non si può pertanto a priori affermare che non ci sarà consumo del territorio salvo che, tanto per dirla con una battuta, non si applichi il metodo in uso nella Cina che limita le nascite in maniera repressiva e quindi l'aumento demografico. La visione della Città deve essere decisa con attente politiche di pianificazione. Oggi guardiamo allo sviluppo che si avrà nei prossimi 10-15 anni e anche oltre, ad esempio con la realizzazione di un Parco urbano vero e fruibile grazie al PIRP. La bio-edilizia può essere un adeguato punto di incontro tra le esigenze abitative di una città come la nostra e l'equilibrio ambientale.


7. Cosa ne sarà del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, se dovesse vincere la sua coalizione?

Non accadrà nulla di negativo al Parco dell'Alta Murgia che ci auguriamo diventi più vitale di quanto finora avvenuto. Il Centrodestra ha presentato una proposta di ri-perimetrazione. Non è un'iniziativa “contro” il Parco. E' un'iniziativa “a favore” di quanti vi operano che trovano difficoltà nelle loro attività produttive a causa dei vincoli che hanno ingessato il territorio. Il Parco rimarrà fruibile in tutte le sue parti naturalistiche e paesaggistiche più significative. Ricordo a me stesso e a chi legge che tra i compiti assegnati all'Ente Parco, ma finora non realizzati nonostante siano intercorsi ben 6 anni dalla sua nascita, vi è quello di realizzare una cartografia di zonazione al fine di individuare le aree realmente sensibili e naturalizzate con la conseguente declaratoria normativa. Questo al fine anche di evitare di avere un Parco che sulla carta conta 67 mila ettari ma di fatto al suo interno si trovano oltre 25 mila ettari di aree destinate alla coltivazione sia di tipo cerealicolo che di tipo arboreo.


8. Come gestirà le richieste di installare Impianti fotovoltaici e Centrali a biomasse su terreni liberi?
L'installazione di impianti fotovoltaici è incentivata dal governo nazionale e dall'Unione europea. Quindi non frapponiamo ostacoli anche perché ci sono già i vincoli Sic e Zps a renderne difficile l'installazione sul nostro territorio. Quanto alle centrali a biomasse, parlando sempre in linea teorica perché finora non sono pervenute richieste, è dirimente il loro impatto ambientale.

E' bene ricordare che sul nostro territorio, a causa dei vincoli (Zps, Sic, Putt, Piano paesistico), diventa difficilissimo, quasi impossibile, installare parchi per la produzione di energia fotovoltaica e ancora più difficile la localizzazione di centrali a biomasse. Quindi l'energia alternativa diventa residuale poiché è impossibile la pratica realizzazione.


PARTECIPAZIONE
9. Autorizzerà la trasmissione in DIRETTA STREAMING via internet, DEI CONSIGLI COMUNALI DELLE RIUNIONI DI GIUNTA mettendo on line ogni delibera consiliare, di giunta e dei dirigenti comunali?

Il Consiglio comunale di Altamura viene già trasmesso in televisione. All'inizio del mio mandato il Consiglio comunale è stato anche trasmesso in diretta streaming da un sito locale. Quindi, nessuna preclusione. Trasmettere le riunioni di Giunta comunale è invece impossibile, poiché la legge impone che la giunta sia riunita in seduta segreta. Se qualche candidato sindaco dice il contrario, è pura demagogia, vuol dire che non conosce come funziona la macchina amministrativa. Quanto alle delibere, invece, c'è massima diffusione con la pubblicazione e con la trasmissione ai Capigruppo.

Per la trasparenza delle delibere è in corso la realizzazione del nuovo sito che prevede la pubblicazione integrale degli atti.


10. Adotterà i regolamenti attuativi per rendere effettiva l'interazione con gli istituti di partecipazione presenti sul territorio, quali i comitati di quartiere e la cittadinanza attiva?

Affinché si attui in maniera reale questa interazione con gli istituti di partecipazione attiva va modificato il testo unico della legge 267 del 2000 che disciplina le competenze dei singoli organismi della struttura comunale (Sindaco, Giunta, Consiglio, Dirigenti). Ben venga la partecipazione dei cittadini nelle forme più varie a condizione che non siano fuorviate da ideologie politiche in quanto il Consiglio comunale già rappresenta l'intera Città e le diverse espressioni di pensiero. Occorre evitare il rischio che un Comitato “X” o un Cittadino “X”, superando le forme democratiche di rappresentanza dell'ordinamento vigente, pretenda la cosiddetta “dittatura democratica” in quanto l'ascolto è un fatto, il decidere è demandato all'Assise comunale eletta dal popolo. Per quella che è la nostra esperienza, i cittadini li ascoltiamo tutti, sia singoli che associati in comitati o coordinamenti attivi, e mi piace ricordare che numerose scelte sono state prese in base alle sollecitazioni che ci sono giunte.

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